Cancer Challenge Coast 2 Coast
-Tua madre ha un cancro...-
Queste parole, nonostante sussurrate, rimbombano il 3 Gennaio in un ambulatorio dell'ospedale di Forlì; al settimo piano, il reparto di oncologia.
Subito fu il silenzio...poi il pianto ed infine la disperazione.
Sandro uscì da quell'ambulatorio percorrendo velocemente il corridoio per non incrociare lo sguardo della madre...
Si può iniziare a correre per rabbia?
E' possibile che questa rabbia si trasformi subito in una voglia di dare energia alla propria mamma malata di cancro?
Beh, non lo so, ma so che questo è ciò che è successo a me nel 2009.
Da quel momento non ho più smesso, anzi, I chilometri sono sempre aumentati; corsa e bici sono diventati per me di vitale importanza.
Poco dopo mia madre venne sottoposta ad una lunga operazione alla quale seguì un breve ma intenso ciclo di chemioterapia.
Tutto si risolse per il meglio ma io ero già partito; avevo già macinato un pò di chilometri e tutto era chiaro nella mia testa: dovevo allenarmi per portare a termine la mia prima maratona!
Sotto con gli allenamenti allora, chilometri e chilometri per preparare una delle maratone più belle d'Italia: la maratona di Firenze.
Nel frattempo riprendo anche con il ciclismo; sport che per qualche tempo avevo praticato a livello amatoriale quando correva un certo Marco Pantani.
Era come correre e pedalare per tenere accesa una luce.
Novembre 2009...arriva il gran giorno e concludo la mia prima maratona (gara che non dimenticherò mai). La concludo in preda a crampi pazzeschi dovuti ad uno stop di oltre un mese a causa di un'operazione alla mano che mi aveva tenuto a riposo forzato.
Ma la gioia è grande...oserei dire enorme...
Mia madre sta sempre meglio e tutti I controlli sono negativi...
- Allora tutti I miei chilometri sono serviti !!! -
Dovevo fare qualcosa di più di una “semplice” maratona.
- Quanti chilometri ci saranno da NY a SF ? -
Google maps è li apposta per rispondermi: 4972...
- Beh posso coprirli tutti a piedi e in bici!!! Come si chiama...ehm...duathlon! Ecco potrei fare un lungo duathlon attraverso gli Stati Uniti d'America, da una costa all'altra come Forrest Gump e potrei anche raccogliere fondi per la ricerca contro il cancro...-
Detto fatto.
...In una bellissima giornata di Dicembre del 2010 nasce l'idea di attraversare gli USA pedalando e correndo a tappe per 45 giorni consecutivi da NY costa est fino a SF costa ovest.
Due cari amici, Timothy e Michela sono disponibili ad accompagnarmi e nell'arco di qualche mese pianifichiamo tutto.
Il percorso, partendo da NY, avrebbe attraversato 13 stati passando per alcune grandi città come South Bend, Chicago, Salt Lake City fino ad arrivare a SF.
Io avrei alternato corsa e pedalata per circa 45 giorni e I due amici si sarebbero dati il cambio alla guida per farmi da supporto.
Gli sponsor sono tanti, I motel tutti prenotati e I biglietti arei già acquistati.
Si parte il 13 Luglio con destinazione NY (aeroport JFK).
Siamo ospitati per due giorni dal nostro amico forlivese Edoardo, trasferitosi nel New Jersey da un anno e la mattina del 15 Luglio 2011 parte la nostra avventura.
L'affiatamento tra noi tre è da subito favoloso e le prime tappe ci portano dal caos di NY ai campi infiniti della Pennsylvania e dell'Ohio.
La tabella di marcia da tenere non è massacrante (circa 40-45km di corsa e 160-170 di bici) ma il caldo rende tutto davvero difficile: spesso tocchiamo I 100° F (38-39°C) e le risorse idriche sembrano non bastare mai.
Nella prima parte del viaggio, tra campi di pannocchie e strade che sembrano senza fine, quello che mi colpisce davvero tanto è l’importanza che in questo paese viene data allo sport.
Visitiamo la bellissima università di Notre Dame a South Bend sede di un campus incredibilmente grande e organizzato.
Il 15° giorno, raggiungendo Chicago, grande metropoli nell' Illinois, decido di scendere dalla bici e percorrere gli ultimi 15 km in macchina.
Il coas di alcune metropoli è allucinante, allucinante come le distanze negli USA: abbiamo già percorso circa 1700 km e siamo appena ad un terzo del viaggio! Una volta superato l’Illinois, attraversando il fiume Mississippi, entriamo in Iowa e poi in Nebraska, zone in cui nemmeno il telefono sembrava dare segni di vita.
Fatichiamo persino ad aggiornare il nostro blog.
I paesaggi cambiano enormemente, le città sono sempre più rare ma il caldo la fa sempre da padrone. Attraversiamo veloci il Nebraska e, nel 25° giorno, entriamo in Colorado, lo stato che più mi ha emozionato dal punto di vista paesaggistico.
Ci siamo avventurati per passi alti e tortuosi, montagne affascinanti e canyon che ci lasciavano senza fiato.
Ricordo benissimo le tappe Fort Collins-Walden e Walden-Hayden attraverso le foreste del Rocky Mountain National Park: 190 miglia con alcuni passi più alti del Colorado, tra cui il Cameron Pass (3150 mt s.l.m.).
Il Colorado continua a regalarci emozioni e paesi sperduti nel nulla come la piccolissima Dinusaur, centro di 300 anime in mezzo al niente e vicino al confine con lo Utah; confine che oltrepassiamo nel 38°giorno di viaggio assieme al Reverendo Brian, che stava percorrendo 3000 miglia in bici per portare la parola di Dio per strada ai fedeli.
Nello Utah centrale imbocchiamo la U.S. Route 50 chiamata anche “The loneliest road in America”, la strada più desolata d'America: in oltre 650 km di strada percorsa incontriamo solamente una decina di macchine.
Tutto sembra rallentato, le città sono a decine di chilometri di distanza e le pompe di benzina sembrano non esistere.
Superati I 4000 chilometri la stanchezza si fa sentire ma è proprio nello Utah che succede quello che non mi sarei mai aspettato.
Ci ferma un signore con la barba bianca alla guida di una vecchia Chevrolet; tira fuori dal taschino una banconota da 5 dollari e mi chiede:
“Where are you going man?”
alla mia risposta
“I’m running and cycling from NY to SF for Cancer Research”
me la porge dicendomi con una voce molto bassa
“I’m a poor man, take this money and keep going!”
Continua uomo, continua a correre!!!
E da quelle parole ho preso forza per continuare sulla mia strada… la carica che mi aveva dato quel vecchio signore mi aveva spinto ad aumentare il passo!
Arriviamo in Nevada, attraversando zone pressochè desertiche e quasi disabitate.
A tre tappe dalla fine ci troviamo nella bellissima South Lake Tahoe in California.
Il giorno successivo siamo a Folsom e la penultima tappa ci fa approdare a Rodeo.
E' il primo di settembre e siamo a circa 42 km dall'oceano Pacifico: una maratona da coprire tutto d’un fiato per raggiungere la costa ovest e coronare il nostro sogno di attraversare gli Stati Uniti.
Sono circa le 16 quando attraversiamo il Golden Gate e copriamo gli ultimi due chilometri che ci separano dall’Oceano.
Ad attenderci tre amici di Forlì, il console italiano a San Francisco e un giornalista che gentilmente ci aveva seguito via mail durante l'ultima parte del viaggio.
“Where are you running from?”
mi chiede un signore di colore seduto su una panchina (da dove corri?)
“From New York sir !” rispondo io...
“Wow, it’s a long trip!”
Sì! E' un lungo viaggio e ce l’abbiamo fatta, siamo stati veramente bravi: quasi 5000 chilometri percorsi in 45 giorni. Ci abbracciamo e sappiamo che non dimenticheremo mai quel momento.
E' stata davvero una lunga avventura...ma ne è valsa la pena.

“Perché la vita è strana...ma correre, di solito, aiuta...”
S.V.