70 K 21
È il 2012, siamo in gennaio, la voglia di tentare una nuova impresa aumenta in modo esponenziale...il fine rimane sempre quello: raccogliere fondi per la ricerca Oncologica.
"Cosa posso inventare per quest'anno?"
Nel 2011 avevo ricominciato a seguire i grandi giri a tappe e la risposta arrivò velocissima:
"Devo pedalare per 21 giorni, con due giorni di pausa, come le tappe del Giro, del Tour e della Vuelta".
Però dovevo mettere una difficoltà in più.
In Luglio avevo portato a termine la Transalp (gara di 7 tappe consecutive con oltre 20.000 mt di dislivello) e la mia condizione era più che buona.
Cosa potevo aggiungere per rendere le tre settimane più impegnative?
Del dislivello!!!
"Quanti metri di dislivello ci sono in un giro?"
Controllai e vidi che in media erano dai 30 ai 40 mila metri...
Decisi di raddoppiarli.
Quindi 70.000 metri, cioè 70 K...
In 21 giorni...70K21
Il nome mi piacque subito...sarebbe stato proprio 70K21.
In meno di 2 settimane pianificai tutte le tappe: sarei partito da Ventimiglia e attraverso oltre 70 passi Alpini e Dolomitici sarei arrivato sul monte Zoncolan, la salita più dura d'Europa, in Friuli, percorrendo circa 2600 km e superando la bellezza di oltre 70.000 mt di dislivello positivo.
La fortuna volle che un carissimo amico si appassionasse a questa avventura e decidesse di farmi da supporto con il suo camper.
Roberto ed io partimmo da Ventimiglia il 30 Luglio 2012 e progettammo di arrivare sullo Zoncolan il 21 Agosto, dopo 21 giorni di pedalata e 2 di riposo.
Le prime tappe furono molto impegnative a causa della quota subito elevata e per il fatto che non avevo avuto tempo per abituarmi ad essa.
Ricordo la grande fatica per superare la "triade maledetta": in successione Fauniera, Sampeyre e Agnello. Circa 70 km di salita con 5000 mt di D+ in un unico giorno; colle dell'Agnello che rimane tutt'ora una delle mie salite preferite.
Favolosa la tappa che ci portò dall' Izoard all'Alpe d'Huez passando per il Lauteret.
Croix de Fer, il lunghissimo Galibier ed il massacrante colle delle Finestre con i suoi ultimi 9 km di sterrato al 10%.
Poi Monginevro, Iseran, Colle San Carlo (durissimo), Saint Pantaleon e Col de Joux...
La prima settimana si concluse a Cervinia dove ad attenderci era sceso per strada l'intero paese.
E la sorpresa più grande fu la raccolta fondi fatta per dare supporto a noi: oltre 1000 euro !!!
La seconda settimana ci vide passare dalla valle d'Aosta alla Svizzera per poi tornare in Lombardia.
Anche in quelle zone trovammo salite stupende e sempre impegnative.
Splugenpass, Furkapass, Stelvio, Gavia ed il durissimo Mortirolo.
Affrontai lo Stelvio da entrambi i versanti e riuscii a conquistare anche il Morirolo da due punti: Monno e Mazzo di Valtellina.
Il versante da Mazzo rimane una delle salite più impegnative che abbia mai affrontato con i 6 km centrali che coprono circa 750 mt di dislivello.
Conquistammo due versanti del Bondone, l'Alpe di Siusi, il Rombo, il Giovo e il durissimo quanto sconosciuto passo Pennes.
Una tappa bellissima fu quella dei 4 Passi e del Fedaia, con i suoi ultimi 5 chilometri interminabili tutti ben oltre il 10% di pendenza media.
I chilometri passavano ed il dislivello superato era sempre maggiore.
La mia condizione cresceva di giorno in giorno e la terza settimana sembrava passare liscia e senza troppi problemi.
Roberto curava ogni minimo aspetto della spedizione: video, foto, pasti e manutenzione camper.
Una delle zone più impegnative fu quella di Cavalese/Obereggen.
Ricordo una tappa con sette passi e oltre 4800 mt scalati: partiti da Moena superammo,tra gli altri, il passo San Pellegrino, il Valles, il Rolle, il Passo Pampeago per poi dormire sul passo Lavazé in uno scenario mozzafiato.
La 18° tappa ci portò dal Passo Lavazé in vetta al Manghen e poi a Valmalene, vicino al passo Brocon.
Qui fummo ospitati da alcuni amici di Forlì.
La loro accoglienza fu speciale e passammo una serata favolosa; la voglia di percorrere le ultime 3 tappe e di raggiungere la vetta dello Zoncolan salì alle stelle.
Accadde quello che non avrei mai pensato né voluto...
La mattina del 19 Agosto alle 8 esatte squillò il cellulare.
Era mia madre che mi telefonava dal pronto soccorso dell'ospedale di Forlì dove mio padre era stato ricoverato un'ora prima.
Le sue condizioni, a causa di una brutta crisi respiratoria, erano davvero gravi e per questo motivo decisi di cambiare i piani e di ritornare subito a casa per stare a lui vicino.
In fretta e furia preparammo i nostri bagagli e ripartimmo in direzione Forlì.
Alle 12 arrivai in ospedale; mio padre superò quella brutta crisi e dopo una settimana era di nuovo a casa.
Mi illusi che le cose sarebbero potute tornare come prima ma, purtroppo, le sue condizioni peggiorarono tra Settembre e Novembre.
Venne ricoverato di nuovo nei giorni della Maratona di Firenze che si correva il 26 di Novembre.
Io andai a correrla perché lui me lo chiese e perché la situazione sembrava migliorare.
Tornai dalla Toscana nel pomeriggio dopo la maratona e le sue condizioni, purtroppo, erano invece peggiorate.
Passai due giorni al suo fianco in ospedale.
Morì il 28 di Novembre 2012, alle 21 di una giornata grigia, proprio una di quelle giornate che non gli erano mai piaciute.
Da allora non ho ancora portato a termine la 70K21...ma, per te Papà, un giorno lo farò.
"Perché la vita è strana ma correre (e anche pedalare), di solito, aiuta..."
